Il 2021 è l’anno delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Per l’occasione, in tutta Italia nel corso dell’anno sono previsti eventi virtuali, celebrazioni e mostre. E proprio nelle nostre terre di Romagna, note per la loro ospitalità, il Sommo Poeta ha trovato accoglienza negli ultimi anni della sua vita. Ecco quindi un itinerario dantesco in Romagna, tra luoghi vissuti e raccontati da Dante.
Ravenna
Ravenna è la città in cui tutto è finito, ma in cui il mito di Dante continua a vivere. Qui il poeta toscano ha vissuto gli ultimi anni della propria vita, morendovi nel 1321. E proprio a Ravenna sono conservati i resti di Dante: la sua tomba – dichiarata monumento nazionale – si trova in centro, accanto alla Basilica di San Francesco. Un elegante sepolcro in stile neoclassico affiancato dal giardino con il Quadrarco di Braccioforte, dove è stato celebrato il funerale del Sommo Poeta e dove furono conservate inizialmente le sue ossa. Inoltre negli attigui chiostri francescani ha sede il Museo Dantesco.
Tutti questi elementi fanno parte della Zona Dantesca, un’area di rispetto e silenzio che è stata istituita intorno al luogo della sepoltura del Poeta.
Brisighella
Tracce dell’ospitalità romagnola nei confronti di Dante si trovano anche nell’antico borgo medievale di Brisighella. Nel XIII secolo, il signore del luogo era Maghinardo, che nel 1289 insieme a Dante prese parte alla battaglia di Campaldino e che l’anno successivo fece costruire una torre di difesa sullo sperone roccioso – dove ora c’è la Torre dell’Orologio – per controllare i passaggi dalla Romagna ghibellina verso la Firenze guelfa. E proprio la rocca nel 1302 ospitò il Poeta all’inizio del suo peregrinare.
Bertinoro
Dante Alighieri ha goduto anche della tradizionale ospitalità di Bertinoro, borgo dalla struttura antica e che regala scorci meravigliosi sul mare della Romagna. Questa è stata infatti una delle prime città romagnole ad accogliere il poeta, che si rifugiò da Scarpetta Ordelaffi, signore ghibellino di Forlì e Bertinoro. Il simbolo cittadino, la Colonna degli Anelli (o delle Anella), è il monumento che testimonia proprio l’indole ospitale e accogliente di questo centro romagnolo.
Ma non finisce qui, perché Dante ha goduto dell’ospitalità di un altro celebre bertinorese: Guido da Polenta, signore di Ravenna che lo accolse nella città dei mosaici, lì dove il poeta trascorse gli ultimi anni di vita. Sembra però che Dante abbia soggiornato anche nell’antica Pieve di Polenta, frazione di Bertinoro, cantata da Giosuè Carducci e ancora oggi splendidamente conservata.
Leggi anche:
Romagna, terra di castelli e rocche dalla storia antica
Longiano
Dante e Longiano si “incontrano” in uno dei racconti più intensi e drammatici della Divina Commedia. La città romagnola – che sorge nella Valle del Rubicone, sui colli tra Cesena e Rimini – all’epoca era sotto l’influenza dei Malatesta e il primo a governare nella rocca di Longiano fu quel Gianciotto divenuto tristemente famoso per l’assassinio del fratello Paolo e della moglie Francesca da Polenta, protagonisti della nota storia d’amore e scoperti insieme (Canto V, Inferno).
Ma nella città dei presepi c’è un’altra importante traccia dantesca: la targa all’ingresso della Corte del Castello Malatestiano, che ricorda “Federigo Tignoso e sua brigata”. Il nobile longianese è citato infatti nel canto XIV del Purgatorio tra i personaggi della Romagna antica, terra in cui fiorivano “amore e cortesia”.
Rimini
A Rimini infine si riuniscono i fili della trama che coinvolge i personaggi incontrati tra Ravenna, Bertinoro e Longiano. La città romagnola riveste infatti un ruolo fondamentale nella storia d’amore tra Paolo e Francesca, culminata con la morte di entrambi. Nonostante altri luoghi rivendichino l’accaduto, secondo diverse fonti storiche il delitto che ha reso immortali i due giovani amanti è avvenuto proprio a Rimini.
Francesca aveva origini ravennati essendo figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, ma è passata alla storia infatti come Francesca da Rimini. Mentre il suo amante Paolo altro non era che il fratello di Gianciotto Malatesta che governava su Longiano.